sabato 16 agosto 2014

Elaborazioni di Radicali Catania su dati di Rita Bernardini

Finalmente il ministero della giustizia ha reso noto il numero di posti disponibili ed indisponbili per ciascun istituto di pena italiano. I dati provenienti dalle schede dei singoli istituti di pena consultabili sul sito del ministero sono stati aggregati da Rita Bernardini, segretario di Radicali Italiani, che ha anche calcolato il tasso di sovraffolamento.
Radicali Catania ha estratto i dati relavi alla Sicilia.

 Il tasso medio di affollamento in Italia è del 119,4%, la Sicilia si attesta al settimo posto con il 131,3%.
Dai dati è possibile rilevare che il 50% dei detenuti sconta la pena in carceri che presentano gravissime condizioni di sovraffollamento (>150%).



Gravissima la situazione delle carceri di Augusta, Messina e Castelvetrano che rientrano tra le venti carceri più affollate d'Italia.





In Sicilia il tasso medio si attesta al 131% però in 16 carceri siciliane su 25 il sovraffollamento supera il la media nazionale del 120%, in 10 istituti si supera la soglia del 150% e permangono situazioni gravissime come quelle di Augusta (190.7%), Messina (187,6), Castelvetrano (174.5%), Catania Bicocca (161%), Ucciardone (158,7%), Gela (158,7%), Agrigento (157.8%).


Inoltre, dai dati si può evidenziare che 2/3 dei detenuti che scontano la pena in Sicilia si trovano in strutture con grave sovraffolamento (>120%), oltre il 40% è ubicato in strutture con gravissimo sovraffolamento (>150%) e,  dulcis in fundo, sono solo 6 o 7 su 25 in totale le strutture che hanno un sovraffollamento "tollerabile"  rispetto alla capienza (<110%)  e alloggiano meno del 30% dei detenuti.

giovedì 14 agosto 2014

Comunicato Stampa dell'associazione Radicali Catania

SABATO 16 AGOSTO 2014 ORE 10,30 - INIZIATIVA DI DIALOGO RADICALE ALLA PENSILINA DI PIAZZA LANZA A CATANIA

L'associazione Radicali Catania ha rivolto ai parlamentari regionali e nazionali eletti in Sicilia una lettera appello nella quale si invitano gli stessi a visitare le carceri nei giorni di ferragosto, quando - analogamente al periodo natalizio -, si fa più intensa la sofferenza di chi si trova detenuto. 
Il testo della lettera è reperibile all'indirizzo:

http://www.radicalicatania.org/2014/08/carceri-lettera-appello-ai-parlamentari.html

L'associazione saluta altresì come un segnale positivo la sospensione interlocutoria dello sciopero della fame della segretaria nazionale di Radicali Italiani, Rita Bernardini, a seguito della pubblicazione da parte del ministero della Giustizia dei dati aggiornati al 31 luglio scorso relativi alla capienza ufficiale ed effettiva di tutti gl'istituti di pena e l'attuale numero di detenuti, finalmente scorporando dalla capienza ufficiale i posti indisponibili perché non agibili o oggetto di lavori. 
Questi dati lungi dal supportare le entusiastiche tesi del ministro Orlando che sostiene di aver evitato l'amnistia grazie ad una sostanziale riduzione del sovraffollamento delle carceri, provano semmai che una grave situazione di affollamento permane nelle carceri di tutta Italia anche se bisogna riconoscere miglioramenti dovuti soprattutto alla fine della crescita della popolazione carceraria avviata a partire dai provvedimenti assunti dal ministro Cancellieri.
Da elaborazioni di Rita Bernardini sui dati ministeriali, a livello italiano la metà dei detenuti sconta la pena in carceri dove il tasso di sovraffollamento è mediamente del 150%.
In Sicilia il tasso medio si attesta al 131% però in 16 carceri siciliane su 25 il sovraffollamento supera il la media nazionale del 120%, in 10 istituti si supera la soglia del 150% e permangono situazioni gravissime come quelle di Augusta (190.7%), Messina (187,6), Castelvetrano (174.5%), Catania Bicocca (161%), Ucciardone (158,7%), Gela (158,7%), Agrigento (157.8%). Inoltre, dai dati si può evidenziare che 2/3 dei detenuti che scontano la pena in Sicilia si trovano in strutture con grave sovraffolamento (>120%), oltre il 40% è ubicato in strutture con gravissimo sovraffolamento (>150%) e,  dulcis in fundo, sono solo 6 o 7 su 25 in totale le strutture che hanno un sovraffollamento "tollerabile"  rispetto alla capienza (<110%)  e alloggiano meno del 30% dei detenuti.

Inoltre, non solamente dalla capienza dipendono le condizioni inumane e degradanti che subisce chi è oggi ospitato in un carcere italiano. L'assenza di adeguate misure volte al reinserimento del condannato, l'insalubrità dei locali, l'insufficienza di spazi aperti ed il numero limitato di ore d'aria. Menzione particolare merita la scarsa o nulla assistenza sanitaria, alla quale si aggiunge l'inerzia della magistratura di sorveglianza in caso di operazioni urgenti o non differibili. Tutto ciò fa sì che chi entra in carcere ha probabilità molto maggiori di aggravare le patologie presenti e di contrarre nuove malattie di chi è fuori. 

Radicali Catania continua a sostenere il Satiagraha di Marco Pannella ed altri 200 italiani a favore di AMNISTIA e INDULTO le sole misure in grado di dare una svolta a tutto il sistema giustizia in Italia. L'indulto è motivato dal semplice fatto che le condizioni non sono migliorate abbastanza (anzi di molto poco) e che il sovraffollamento persiste e le condizioni di tortura anche. L'amnistia, da accompagnarsi dopo con misure volte a trasformare la pena carceraria in reale estrema ratio, l'unica strada per liberare i tavoli dei giudici e rilanciare in un sol colpo giustizia civile e penale e per mettere fine all'amnistia occulta e di classe costituita dalla prescrizione.

Ulteriori elaborazioni sui dati ministeriali prodotte dall'associazione Radicali Catania saranno presentate nel corso di un'iniziativa di dialogo con i parenti dei detenuti

SABATO 16 AGOSTO 2014 ORE 10,30 - Pensilina antistante al carcere di P. Lanza

Il segretario dell'associazione Radicali Catania

Luigi Recupero
info@radicalicatania.org
+39.339.5779140

sabato 9 agosto 2014

Carceri, lettera appello ai parlamentari regionali, nazionali ed europei di Catania e della Sicilia. Invito ad aderire al Satyagraha di Marco Pannella e Rita Bernardini, ad iscriversi al Partito radicale, a visitare le carceri nei giorni di Ferragosto


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Catania, 9 agosto 2014

Carceri, lettera appello ai parlamentari regionali, nazionali ed europei di Catania e della Sicilia. Invito ad aderire al Satyagraha di Marco Pannella e Rita Bernardini, ad iscriversi al Partito radicale, a visitare le carceri nei giorni di Ferragosto

Egregi onorevoli,


sentiamo il dovere di sollecitare la vostra attenzione sulla perdurante inadempienza delle nostre Istituzioni nei confronti dei cittadini detenuti.

Il recente decreto sulle carceri prevede un risarcimento di 8 euro per ogni giorno di trattamento inumano e degradante oppure, per chi è ancora in carcere, un giorno di sconto di pena per ogni 10 giorni trascorsi nella suddetta condizione. Il prezzo della tortura, insomma. Un rimedio risarcitorio che appare del tutto inadeguato a corrispondere alle prescrizioni della Corte europea dei Diritti dell’Uomo e che – come ha rilevato persino il Csm – pone seri rischi di incostituzionalità della norma, determinando oltretutto un ulteriore insopportabile sovraccarico per gli uffici di sorveglianza e per i tribunali civili.

In molti casi, in troppi casi, le condizioni di detenzione nelle carceri italiane, pur a fronte di un’attenuazione del sovraffollamento, permangono in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione, dalle leggi, dai regolamenti e dalle convenzioni internazionali.

La violazione dei diritti umani fondamentali delle persone detenute non dipende esclusivamente dall'insufficienza degli spazi in cui sono ristrette, ma è legata a numerosi profili della detenzione, come ad esempio le condizioni igieniche, il riscaldamento degli ambienti, l’ingresso di aria e di luce naturale, l’accesso alle docce, la disponibilità di acqua calda e di acqua potabile, il numero di ore trascorse all'interno delle celle, la effettiva possibilità di intraprendere - attraverso attività di studio, di formazione o di lavoro – quei percorsi di reinserimento sociale indispensabili per dare attuazione alla finalità rieducativa della pena sancita dall'articolo 27 della nostra Costituzione.

Una grave situazione di opacità permane, inoltre, con riferimento alla capienza regolamentare “effettiva” (cioè al netto delle sezioni inutilizzate, perché inagibili o in ristrutturazione) degli istituti di pena, mentre invece la condanna inflitta allo Stato italiano con la sentenza “Torreggiani” e la condizione di “sorvegliato speciale” del nostro paese dovrebbero imporre la massima trasparenza e accessibilità ai dati in possesso dell’amministrazione penitenziaria.

Particolarmente intollerabile è poi il fatto che nelle carceri italiane non venga garantito il diritto alla salute. Oltre il 60% dei detenuti soffre, infatti, di patologie cui le strutture penitenziarie non sono in grado di garantire prevenzione né tantomeno cura. Patologie che, oltretutto, non di rado sono generate dalla stessa carcerazione, o con essa incompatibili. Da ultimo, il neo-quotidiano “Cronache del Garantista”, ha denunciato il fatto che sono state necessarie quattro settimane per autorizzare un’urgente operazione al cuore di Primo Greganti. Si può comprendere come un certo livello di assistenza sanitaria non può essere denegata al detenuto qualunque sia il reato presunto o accertato.

Paradigmatico in questo senso è il caso di Bernardo Provenzano, incapace di intendere e di volere, incapace di attività autonoma e sottoposto a nutrizione artificiale, ormai ridotto a un vegetale ma comunque costretto alla tortura del carcere duro come prescritto dal 41 bis (nonostante le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze abbiano espresso parere favorevole alla revoca del regime del 41 bis).

Queste situazione di permanente violazione dei più elementari diritti umani nei confronti dei detenuti hanno fatto decidere Rita Bernardini, segretaria nazionale di Radicali Italiani, a intraprendere un nuovo sciopero della fame che va avanti dal 30 giugno scorso, con il sostegno di alcune centinaia di cittadini e di militanti radicali, nel silenzio pressoché assoluto dei mezzi di informazione. Una lotta nonviolenta nel solco del Satyagraha per l’Amnistia e la Giustizia che Marco Pannella prosegue e intende proseguire, anche nella forma più dura dello sciopero della sete, “per la vita del diritto e il diritto alla vita, per l’immediata fuoriuscita dello Stato italiano dalla condizione di flagranza tecnicamente criminale”.

Una lotta nonviolenta, egregi onorevoli, alla quale vi chiediamo di aderire, nelle forme e con le modalità che riterrete più opportune: uno o più giorni di sciopero della fame, l’iscrizione al Partito Radicale Nonviolento transnazionale e transpartito, la disponibilità ad effettuare una visita ispettiva in un carcere, magari proprio nei giorni del Ferragosto, giorni simbolici della sofferenza in carcere, per il caldo e non solo, quanto quelli natalizi, per il freddo e non solo.

Una attività – quella del sindacato ispettivo all'interno degli istituti di pena – che a noi Radicali adesso è precluso di svolgere autonomamente, proprio perché privi di rappresentanza parlamentare. Tale esercizio del potere di controllo in Sicilia è oggi probabilmente ancora più necessario che altrove, perché il presidente della Regione Crocetta non ha ancora provveduto a nominare il Garante dei diritti dei detenuti, figura vacante – per ragioni incomprensibili – ormai da quasi un anno.

In attesa di un vostro riscontro, un cordiale saluto.

Radicali Catania

Il segretario
Luigi Recupero


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Per comunicazioni:
Luigi Recupero (segretario associazione Radicali Catania)
339 5779140