giovedì 26 gennaio 2012

Apertura anno giudiziario, manifestazione per l'amnistia davanti al Palazzo di Giustizia di Catania


Apertura anno giudiziario, manifestazione per l'amnistia davanti al Palazzo di Giustizia di Catania

Sabato 28 gennaio davanti al Palazzo di Giustizia di Catania, a partire dalle 9.00, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, i Radicali manifesteranno per chiedere un' "Amnistia per la Repubblica" come atto di responsabilità e riforma strutturale di fronte al collasso di una giustizia paralizzata da 9 milioni di processi pendenti.
Lo Stato italiano è primatista di condanne di fronte alle Corti internazionali per la irragionevole durata dei processi. L'enorme arretrato di cause civili e penali, vero ostacolo alla domanda di giustizia dei cittadini, rappresenta un gravissimo danno per l'economia del paese e mina alla radice l'idea stessa di democrazia e Stato di diritto.
170.000 prescrizioni ogni anno rappresentano una forma di "amnistia" mascherata, ipocrita, incontrollata e di classe, a cui chiediamo di porre fine con una amnistia legale, secondo diritto, ai sensi dell'articolo 79 della Costituzione.
Un'amnistia indispensabile anche per interrompere le violazioni dei diritti umani fondamentali che ogni giorno si verificano all'interno delle carceri italiane, recentemente definite dallo stesso ministro della Giustizia Paola Severino come luoghi di tortura, in cui 68.000 persone sono stipate in spazi che ne possono contenere al massimo 45.000, e in cui oltre il 40% dei detenuti è in attesa di giudizio, e in prevalenza in attesa di primo giudizio.
Analoghe contro-inaugurazioni radicali dell'anno giudiziario, oltre a quella che si è svolta oggi a Roma presso la Corte di Cassazione, avranno luogo sabato 28 gennaio in molte città italiane, fra cui Torino, Firenze, Genova, Milano, Bologna, Trieste, Ancona, Napoli, Salerno, Lecce e Potenza.

sabato 14 gennaio 2012

Piazza Lanza, una bomba contro la legalità. Rita Bernardini interroga il ministro della Giustizia dopo la visita del 31 dicembre nel carcere di Catania


Piazza Lanza, una bomba contro la legalità. Rita Bernardini interroga il ministro della Giustizia dopo la visita del 31 dicembre nel carcere di Catania

Un indice di sovraffollamento record: 569 detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 155 posti. Quasi 200 agenti di polizia penitenziaria in meno rispetto a quelli previsti dalla pianta organica. Un reparto, il "Nicito", mai ristrutturato, con wc alla turca e docce comuni in condizioni igieniche pessime. Assistenza psicologica carente. Oltre l'80% dei detenuti in attesa di giudizio. Pochissimi i detenuti che lavorano o svolgono attività. Fondi insufficienti, tanto da non consentire nemmeno l'attivazione dell'impianto di riscaldamento.

E' allarmante la situazione del carcere catanese di piazza Lanza, dove lo spazio riservato a ciascun detenuto è quasi sempre inferiore a quei tre metri quadrati indicati dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo come limite minimo invalicabile.

In una dettagliata interrogazione parlamentare che fa seguito alla visita ispettiva del 31 dicembre scorso, la deputata radicale Rita Bernardini chiede al ministro della Giustizia Paola Severino quali urgenti iniziative intenda assumere per far rientrare l'istituto nella dimensione regolamentare dei posti previsti, quali provvedimenti intenda adottare per colmare il deficit di organico della polizia penitenziaria, quali atti intenda assumere affinché sia garantito il rispetto dell'articolo 27 della Costituzione, come si intendano potenziare le attività trattamentali e l'assistenza psicologica, quali atti intenda assumere affinché sia pienamente garantito il diritto alla salute delle persone ristrette, in che tempi si intendano rimuovere le carenze strutturali e igienico-sanitarie che contrastano con la normativa vigente, quali iniziative urgenti intenda adottare - in definitiva - al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all'interno dell'istituto penitenziario di Catania alla piena conformità al dettato costituzionale e normativo. Nel mirino dei Radicali anche le relazioni dell'Asl sulle condizioni igienico-sanitarie e il lavoro della magistratura di sorveglianza. 

LEGGI: interrogazione al ministro della Giustizia presentata da Rita Bernardini il 10 gennaio 2012