mercoledì 28 maggio 2008

S.O.S. Comitato per i diritti civili





Agli iscritti al Comitato per i diritti civili

e, p.c., agli iscritti all'associazione Radicali Catania

Cari amici,
compagni,

in vista della riunione che avrà luogo martedì 3 giugno (pomeriggio) presso la sede dell'Arci, con all'ordine del giorno l'organizzazione, da parte del Comitato per i diritti civili e di altre 15 associazioni, di una conferenza stampa e di un appuntamento pubblico con i candidati a sindaco di Catania, desidero esprimere la linea dell'associazione Radicali Catania, in ossequio a quel criterio di trasparenza delle posizioni politiche che è proprio del movimento in cui milito.

Si tratta - lo dico subito e senza troppi giri di parole - di una linea di netta contrarietà, legata principalmente ad un triplice ordine di ragioni.

  1. Su un piano di metodo, la partecipazione ad una iniziativa di questo tipo non può che essere deliberata dall' Assemblea degli iscritti al Comitato per i diritti civili, che invece su questa vicenda non ha avuto modo di riunirsi, discutere e approvare (o respingere) la proposta sul tappeto. Insomma: è mancato quel passaggio centrale, insostituibile (e direi.. naturale!) rappresentato dalla discussione, in sede di Comitato, di un'ipotesi di lavoro.

  2. Su un piano diverso, poi, si pone un problema altrettanto serio, che riguarda l'essenza stessa del Comitato, come luogo e strumento di iniziativa politica in cui confluiscono realtà diverse. Provo a spiegarmi. Il Comitato è nato per riunire associazioni e cittadini interessati ad intraprendere battaglie sui temi della laicità e dei diritti civili. Per riunire, appunto. Non per essere la sedicesima sigletta co-organizzatrice di una iniziativa. Se una o più associazioni condividono gli obiettivi del Comitato per i diritti civili, possono benissimo entrare e agire al suo interno, come hanno fatto finora l'associazione Hera, l'Uaar, Arcigay e Radicali Catania. Mettere il Comitato per i diritti civili, che dovrebbe essere una sorta di "consulta" delle associazioni laiche, sullo stesso piano di una singola associazione, rischia di svilire il ruolo e, come dicevo, l'essenza stessa del Comitato.

  3. Anche per quanto riguarda il lavoro svolto in questi mesi sulle quattro petizioni (la maggior parte delle firme, vorrei ricordarlo, è stata raccolta dai compagni radicali), l'iniziativa con i candidati a sindaco rischia di tramutarsi in un clamoroso boomerang: le petizioni (nemmeno richiamate nel titolo dell'incontro) entrerebbero nel calderone delle istanze avanzate da ciascuna delle 16 sigle organizzatrici, e nella migliore delle ipotesi verrebbero fatte proprie da un candidato perdente, mentre invece il nostro obiettivo, all'indomani delle elezioni, deve essere quello di rivolgerci alla maggioranza che uscirà dalle urne il 15 e 16 giugno, specie per quanto riguarda la questione del regolamento comunale sugli strumenti di democrazia diretta, che è questione di stretta legalità.

Come se ne esce, allora?

La nostra proposta, già comunicata telefonicamente al coordinatore, è molto semplice: il Comitato per i diritti civili, in quanto tale, non partecipa all'organizzazione dell'appuntamento con i candidati a sindaco, mentre invece le associazioni aderenti al Comitato restano liberissime, ovviamente, di fare ciò che ritengono opportuno.

Mi pare una soluzione ragionevole e di buon senso. L'unica - peraltro - capace di preservare il Comitato da un contraccolpo durissimo e da una crisi profonda e, temo, irreversibile.

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Gianmarco Ciccarelli
(segretario radicali catania, tesoriere comitato per i diritti civili)

giovedì 22 maggio 2008

Quattro petizioni per la laicità e la legalità a Catania





Comunicato congiunto dell’associazione Radicali Catania e di Certi Diritti di Catania


Catania, 22 maggio 2008



Prosegue la campagna sulle petizioni promosse dal Comitato per i diritti civili. Venerdì 23 maggio in via Etnea (di fronte la villa Bellini), dalle 16.00 alle 20.00, i cittadini potranno sottoscrivere quattro proposte per chiedere al Consiglio comunale di Catania di istituire un registro delle unioni civili, di realizzare una sala per lo svolgimento delle esequie laiche e un impianto per la cremazione, di emanare il regolamento attuativo in materia di partecipazione popolare, come previsto dallo statuto comunale.

Su quest’ultimo punto, abbiamo scritto una lettera aperta al commissario straordinario del Comune di Catania, dott. Vincenzo Emanuele, senza aver ricevuto, finora, alcuna risposta. Ribadiamo che l’assenza del regolamento sugli strumenti di democrazia diretta rappresenta una palese violazione della legalità statutaria e una profonda ferita alla vita democratica della città, che occorre sanare con la massima urgenza.

Al gazebo radicale saranno presenti anche gli esponenti catanesi della neonata associazione Certi Diritti, a sostegno della richiesta di un registro comunale delle unioni civili, aperto anche alle coppie omosessuali.

Ci auguriamo che le forze politiche candidate ad amministrare la città vogliano assumere sul merito delle quattro petizioni impegni precisi o, quantomeno, esprimere posizioni chiare, conoscibili e valutabili dai cittadini di Catania.

venerdì 16 maggio 2008

Certi Diritti anche a Catania. La prima iniziativa alla scalinata Alessi sabato 17 maggio, giornata mondiale contro l'omofobia




Comunicato di Certi Diritti di Catania


Catania, 16 maggio 2008


“Certi Diritti” anche a Catania. La lotta all’omofobia passa dalla uguaglianza di diritti.
Sabato 17 maggio punto informativo sull’iniziativa di affermazione civile per la pubblicazione degli atti matrimoniali.

Nasce a Catania un nucleo dell’associazione radicale Certi Diritti (http://www.certidiritti.it/), centro di iniziativa politica nonviolenta, giuridica e di studio per la promozione e la tutela dei diritti civili in materia di identità di genere, scelte, comportamenti e orientamenti sessuali, aderente alla Conferenza permanente per la riforma del diritto di famiglia e alla Rete Lenford.

Certi Diritti si propone di promuovere iniziative volte al riconoscimento di una piena uguaglianza di diritti e al superamento delle discriminazioni che ancora colpiscono le persone e le coppie lesbiche, gay, bisessuali, transessuali.

Le attività dell’associazione sono dedicate alla memoria di Makwan Moloudzadeh, il ragazzo di 21 anni impiccato in Iran il 5 dicembre 2007 perché accusato di aver commesso atti omosessuali, e a chiunque abbia sofferto abusi, discriminazioni e violenze a causa della propria sessualità.

Anche a Catania, Certi Diritti intende contribuire alla battaglia di quanti, singoli o associati, lottano per l’affermazione dei diritti delle persone omosessuali. A tal fine, intende collaborare con le associazioni lgbt presenti nel territorio e aderisce al Catania Pride del prossimo 5 luglio. Inoltre, sostiene la petizione promossa dal Comitato per i diritti civili per l’istituzione di un registro comunale delle coppie di fatto.

Il 17 maggio è la giornata mondiale contro l’omofobia: siamo convinti che la lotta al razzismo omofobico sia indissolubilmente legata alla battaglia per il riconoscimento di una piena eguaglianza dei diritti, compresa la possibilità di accesso agli istituti del matrimonio civile e dell’adozione.

Il battesimo di Certi Diritti a Catania avrà luogo sabato 17 maggio con un tavolo informativo e un volantinaggio a partire dalle ore 21.00 alla Scalinata Alessi, uno dei luoghi di ritrovo della comunità lgbt catanese. Al centro dell’ iniziativa, la campagna che Certi Diritti sta organizzando in varie città italiane: supportare le coppie omosessuali che desiderano contrarre matrimonio nella presentazione al Comune dell’istanza di pubblicazione degli atti, con l’obiettivo di innescare i conseguenti atti amministrativi di diniego per impugnarli in giudizio, con la collaborazione gratuita degli avvocati della rete Lenford.

Per informazioni sulle attività di Certi Diritti a Catania scrivere a certidirittict@live.it

martedì 13 maggio 2008

Utilizzare i fondi pro handicap per progetti ad personam



Intervento di Gabriella Villari, apparso su La Sicilia del 13 maggio 2008

Si deve gridare allo scandalo quando si giunge a conoscenza che i programmi politici pro handicap, degli amministratori catanesi, non si curano delle esigenze primarie dei disabili, non attuando quegli interventi di vitale importanza che migliorerebbero la loro qualità della vita. È fuori di ogni dubbio che il progetto "Libertà di Sentiero- Natura senza barriere" promosso dal Comune, inteso a dar vita ad un turismo accessibile, sia molto interessante. Ma chiedo al commissario straordinario come un disabile non autosufficiente possa partecipare alle attività turistiche sul parco dell'Etna e nell'Area marina protetta dell'isola dei Ciclopi, alle attività didattiche e agli stage di formazione, se è privo di quell'assistenza domiciliare, prevista dalla L.162/98 che consente di avere una vita indipendente, ossia, la presenza di un operatore, anche 24h/24, che gli consenta di alzarsi al mattino, lavarsi, vestirsi, mangiare e svolgere tutte quelle attività vitali necessarie per poi avere la possibilità di godere delle gite turistiche. Senza un'assistenza mirata al tipo di handicap il disabile resta chiuso in casa in completa solitudine. Spontaneo sorge il dubbio. Se ci sono fondi da destinare a progetti pro Handicap, perché gli amministratori in primo luogo non verificano quali siano le esigenze primarie dei cittadini non autosufficienti; in base a questi si potrebbero programmare interventi mirati alla persona (L. 162/98 e L.328/2000). È scandaloso il fatto che il Comune, avendo la possibilità di reperire fondi destinati all'Handicap, utilizzi i medesimi per attività certamente piacevoli ma non essenziali e fondamentali per assicurare a quest'ultimi una vita dignitosa. Il turismo senza barriere è un fatto di civiltà e democrazia che ottempera le pari opportunità previste dall'art. 3 della Costituzione. Tuttavia ritengo che sia prioritario abbattere le barriere nelle AUSL cittadine, per consentire alle persone con mobilità ridotta di accedervi senza disagi ed assicurare loro il diritto alla salute (art. 32 della Costituzione). I progetti pro Handicap non finalizzati a dare priorità all'esigenze primarie dei destinatari, non sono, forse, frutto di una politica demagogica che in periodo elettorale fa dire ai politici "noi facciamo, noi pensiamo ai disabili"? Finite le elezioni i portatori di handicap sono dimenticati e le loro esigenze di vita rimosse.

Gabriella Villari

giovedì 8 maggio 2008

Unioni civili, funerale laico, cremazione, strumenti di democrazia diretta. Domani in via Etnea gazebo sulle quattro petizioni.

Comunicato dell’associazione Radicali Catania


Catania, 8 maggio 2008


Prosegue la mobilitazione sulle quattro petizioni promosse dal Comitato per i diritti civili. Domani venerdì 8 maggio l’associazione Radicali Catania organizza un gazebo di informazione e raccolta firme in via Etnea (di fronte la villa Bellini) dalle 16.00 alle 20.00

Le petizioni, rivolte al Consiglio comunale, riguardano l’istituzione di un registro delle unioni civili, l’individuazione di una sala per il funerale laico, l’attivazione di un servizio per la cremazione e l’emanazione del regolamento in materia di strumenti di partecipazione popolare.

Si tratta di quattro proposte di buon senso: le prime tre individuano alcuni nuovi servizi di cittadinanza, ispirati a criteri di laicità. La quarta invece mira a ripristinare la legalità statutaria, calpestata dall’assenza del regolamento sugli strumenti di democrazia diretta. Al commissario straordinario del Comune di Catania rinnoviamo l’invito a predisporre una bozza di regolamento, ai sensi dell’art. 25 comma 5 dello statuto, per fare in modo che il Consiglio comunale che verrà eletto il 15 e 16 giugno non abbia più alibi e si decida, finalmente, a sanare una ferita dolorosa per la vita democratica della città.

martedì 6 maggio 2008

Presentazione del nuovo singolo dei Caftua "L'Ultimo Giorno"


Mercoledì 7 maggio alle ore 19.00 presso la Pinacoteca San Michele, piazza Manganelli, Catania, verrà presentato il nuovo singolo dei Caftua, "L'Ultimo Giorno", brano musicale che affronta il tema della pena di morte.

L'iniziativa è patrocinata dall'associazione Nessuno tocchi Caino (http://www.nessunotocchicaino.it/).

Appuntamento a domani.

sabato 3 maggio 2008

Regolamento sugli strumenti di democrazia diretta, il Comitato per i diritti civili scrive al commissario straordinario del Comune di Catania

LETTERA APERTA AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL COMUNE DI CATANIA


Catania, 3 maggio 2008


Egregio dott. Emanuele,

il Comitato per i diritti civili da alcuni mesi è impegnato nella raccolta delle firme in calce a quattro petizioni popolari rivolte al consiglio comunale di Catania.

Tre petizioni individuano alcuni nuovi servizi di cittadinanza, ispirati a criteri di laicità: un registro delle coppie di fatto, una sala in cui poter celebrare il funerale in forma civile, un impianto per la cremazione. Con la quarta petizione si chiede al consiglio comunale l’emanazione del regolamento attuativo in materia di partecipazione popolare.

Ed è proprio con riferimento a quest’ ultimo punto che le scriviamo.

Lo statuto della città di Catania, approvato nel 1995, prevede diversi strumenti finalizzati a consentire la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione: referendum comunali, petizioni, delibere di iniziativa popolare. Lo stesso statuto, però, per la disciplina di questi strumenti, rinvia ad uno specifico regolamento che, a distanza di tredici anni, non è mai stato emanato.

Ciò significa che ai cittadini di Catania è impedita la possibilità di utilizzare gli strumenti di democrazia diretta previsti dallo statuto. Si tratta di una palese violazione della legalità statutaria. Una ferita profonda alla vita democratica della città, che occorre sanare al più presto, senza tentennamenti e ulteriori rinvii.

Per questo, signor Commissario straordinario, ci rivolgiamo a Lei.

Nella sua qualità di garante dell’osservanza e dell’attuazione dello statuto e ai sensi dell’art. 25 comma 5 dello statuto medesimo, Le chiediamo di predisporre una proposta di regolamento da sottoporre al consiglio comunale. In questo modo, il consiglio comunale che verrà eletto il 15 e 16 giugno prossimi, potrà avere un’autorevole base di discussione e potrà giungere, in tempi ragionevoli, alla redazione definitiva e all’approvazione del regolamento.

Sarebbe un atto importante per ridurre il divario tra cittadini e istituzione comunale, un segnale preciso rispetto ad una città che sembra avere smarrito la bussola della legalità.

Cordiali saluti, e buon lavoro.


Comitato per i diritti civili – Catania

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