venerdì 26 febbraio 2010

Democrazia diretta: il Consiglio comunale approvi subito il regolamento sugli istituti di partecipazione



Comunicato dell'associazione Radicali Catania

Catania, 26 febbraio 2010


Democrazia diretta: il Consiglio comunale di Catania approvi subito il regolamento sugli istituti di partecipazione

Sabato 27 febbraio in via Etnea (di fronte alla Villa Bellini) dalle 9.30 alle 13.00 manifesteremo ancora per chiedere al Consiglio comunale di approvare il regolamento sugli istituti di partecipazione.

Da 15 anni ai cittadini di Catania è impedita la possibilità di promuovere un referendum, una petizione, una delibera d'iniziativa popolare, un'istanza. Questi strumenti di democrazia diretta, espressamente previsti nel titolo IV dello Statuto, non possono essere utilizzati perché il Consiglio comunale non si è mai preoccupato di emanare l'apposito regolamento.

Sarebbe ora di rientrare nella legalità statutaria e rendere effettive, finalmente, le forme di partecipazione dei cittadini.

lunedì 15 febbraio 2010

Congratulazioni a Paolo Patanè, nuovo presidente nazionale di Arcigay, in una fase decisiva della lotta per la parità dei diritti



Comunicato dell'associazione Radicali Catania e dell'associazione radicale Certi Diritti - Catania

Catania, 15 febbraio 2010


Congratulazioni a Paolo Patanè, nuovo presidente nazionale di Arcigay, in una fase decisiva della lotta per la parità dei diritti. Il 23 marzo la Corte Costituzionale si pronuncerà per la prima volta sul matrimonio gay.

Vogliamo formulare a Paolo Patanè i nostri più sinceri auguri per la sua elezione a presidente nazionale di Arcigay.

Sul fronte del riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali l'Italia sconta un ritardo gravissimo, dovuto in primo luogo all'incapacità della politica di smarcarsi dai diktat delle gerarchie vaticane.

Ora si apre una stagione decisiva nella lotta per la parità dei diritti. Grazie all'iniziativa di "Affermazione civile" promossa dall'associazione radicale Certi Diritti e dagli avvocati di Rete Lenford, il prossimo 23 marzo la Corte Costituzionale per la prima volta sarà chiamata ad esprimersi sulla legittimità del divieto di matrimonio fra persone dello stesso sesso.

Alla vigilia di un appuntamento così importante, l'elezione di Paolo Patanè alla guida di Arcigay non può che dare nuovo impulso e nuova forza alla battaglia per la piena eguaglianza giuridica e per il completo superamento delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale.

venerdì 12 febbraio 2010

Al via gli Stati Generali della città di Catania. Ma ai cittadini continuano ad essere negati fondamentali diritti di partecipazione democratica.



Comunicato dell'associazione Radicali Catania

Catania, 12 febbraio 2010

Stati Generali della città di Catania: è sorprendente che si parli di partecipazione dei cittadini quando continuano ad essere negati fondamentali diritti democratici previsti dallo Statuto.
Il Consiglio comunale approvi subito il regolamento sugli istituti di partecipazione e consultazione.

L'avvio degli Stati Generali della città di Catania non può che lasciare perplessi quanti hanno a cuore democrazia, legalità e rispetto delle regole.

I promotori dell'iniziativa, a partire dal Sindaco Stancanelli, parlano di "confronto attivo e partecipato con l'intera città" e dicono di voler "proseguire sulla strada dell'ascolto e della partecipazione democratica", mettendo al centro il cittadino e le sue esigenze.

Ma a Catania il deficit di democrazia dell'ente comunale è tale che ai cittadini, da 15 anni, vengono negati fondamentali diritti di partecipazione, espressamente previsti dallo Statuto del 1995. Facoltà basilari, come quella di promuovere un referendum comunale o una petizione, oppure presentare uno schema di delibera popolare, o indirizzare un'istanza all'Amministrazione, non possono essere concretamente esercitate dai cittadini di Catania perché il Consiglio comunale non si è mai preoccupato di emanare l'apposito regolamento sugli istituti di partecipazione.

Che senso ha parlare di partecipazione dei cittadini quando poi, ai cittadini stessi, è impedita la possibilità di utilizzare gli strumenti di democrazia diretta previsti dallo Statuto? Si vuole dare realmente voce alla città o si è davanti alla solita operazione mediatica di facciata attraverso la quale si vuole contrabbandare per partecipazione democratica un coinvolgimento filtrato e non scomodo? C'è una proposta di regolamento sottoscritta da migliaia di catanesi, fatta propria dal Pd e presentata come delibera a prima firma Saro D'Agata: cosa aspetta il Consiglio comunale per discuterla e approvarla?

Ci auguriamo che il Sindaco e le personalità del Comitato di presidenza non vogliano ignorare questa grave ferita al tessuto democratico della città. E chiediamo al presidente del Consiglio comunale di calendarizzare la discussione sulla proposta di regolamento. Partiamo da qui: dal rispetto dello Statuto e dai diritti dei cittadini. Altrimenti, per cortesia, non si parli di partecipazione.