L’associazione
Radicali Catania sostiene la lotta di Vittoria affinché venga disposta dal
Tribunale la rettifica del proprio atto di nascita anche in assenza di
preventivo trattamento di chirurgia demolitiva-ricostruttiva.
La lg 164 del 14
aprile 1982 “legittima una rettificazione di sesso anche in assenza di
preventivo intervento chirurgico, in quanto prevede solo che debba essere
autorizzato quando necessario,” quando cioè il soggetto viva “un atteggiamento
conflittuale di rifiuto nei confronti dei propri organi genitali” mentre
laddove “non sussista tale conflittualità non è necessario l’intervento
chirurgico per consentire la rettifica dell’atto di nascita,” come afferma la
decisione del Tribunale di Rovereto in data 3 maggio 2013. Tale sentenza si aggiunge a quelle del
1997, 2011 e 2012 del Tribunale di Roma.
Nei paesi
dell’Unione europea le persone transgender che non si sono sottoposte a
operazioni o trattamenti e che non si identificano, in tutto o in parte, col
sesso all’anagrafe, si stima siano un milione e mezzo.
Regno
Unito, Spagna, Portogallo, Germania, Austria sono paesi nei quali il
riconoscimento giuridico dell’identità di genere non deve necessariamente
dipendere dall’intervento demolitivo e ricostruttivo dei genitali, rispondendo
così al pronunciamento 2003 la Corte europea dei diritti umani.
La
storia di Vittoria conferma che “l’equilibrio psico-fisico
della persona transessuale non implica necessariamente l’adeguamento chirurgico
dei genitali, che al contrario spesso viene forzato dalla necessità di
“regolarizzare” una situazione intermedia nella quale la persona transessuale
e’ soggetta a stigmatizzazione sociale, discriminazione, privazione dei diritti
fondamentali, tra cui il diritto alla riservatezza dei dati personali
sensibili, quali quelli relativi alla salute ed alla vita sessuale.
L’intervento chirurgico diviene in altri termini per alcune persone
un “intervento forzato” in assenza del quale la persona e’ privata della
dignità e dei diritti di cittadinanza”. (dalla proposta di legge presentata nel
2006 dai deputati Rosa nel pugno)
Radicali
Catania esprime piena solidarietà alla ventitreenne catanese Vittoria che con
la sua disponibilità a raccontare di sé pubblicamente e alla stampa si fa
portavoce di molte persone che per motivi personali e sociali non riescono o
possono farlo.