venerdì 12 febbraio 2010

Al via gli Stati Generali della città di Catania. Ma ai cittadini continuano ad essere negati fondamentali diritti di partecipazione democratica.



Comunicato dell'associazione Radicali Catania

Catania, 12 febbraio 2010

Stati Generali della città di Catania: è sorprendente che si parli di partecipazione dei cittadini quando continuano ad essere negati fondamentali diritti democratici previsti dallo Statuto.
Il Consiglio comunale approvi subito il regolamento sugli istituti di partecipazione e consultazione.

L'avvio degli Stati Generali della città di Catania non può che lasciare perplessi quanti hanno a cuore democrazia, legalità e rispetto delle regole.

I promotori dell'iniziativa, a partire dal Sindaco Stancanelli, parlano di "confronto attivo e partecipato con l'intera città" e dicono di voler "proseguire sulla strada dell'ascolto e della partecipazione democratica", mettendo al centro il cittadino e le sue esigenze.

Ma a Catania il deficit di democrazia dell'ente comunale è tale che ai cittadini, da 15 anni, vengono negati fondamentali diritti di partecipazione, espressamente previsti dallo Statuto del 1995. Facoltà basilari, come quella di promuovere un referendum comunale o una petizione, oppure presentare uno schema di delibera popolare, o indirizzare un'istanza all'Amministrazione, non possono essere concretamente esercitate dai cittadini di Catania perché il Consiglio comunale non si è mai preoccupato di emanare l'apposito regolamento sugli istituti di partecipazione.

Che senso ha parlare di partecipazione dei cittadini quando poi, ai cittadini stessi, è impedita la possibilità di utilizzare gli strumenti di democrazia diretta previsti dallo Statuto? Si vuole dare realmente voce alla città o si è davanti alla solita operazione mediatica di facciata attraverso la quale si vuole contrabbandare per partecipazione democratica un coinvolgimento filtrato e non scomodo? C'è una proposta di regolamento sottoscritta da migliaia di catanesi, fatta propria dal Pd e presentata come delibera a prima firma Saro D'Agata: cosa aspetta il Consiglio comunale per discuterla e approvarla?

Ci auguriamo che il Sindaco e le personalità del Comitato di presidenza non vogliano ignorare questa grave ferita al tessuto democratico della città. E chiediamo al presidente del Consiglio comunale di calendarizzare la discussione sulla proposta di regolamento. Partiamo da qui: dal rispetto dello Statuto e dai diritti dei cittadini. Altrimenti, per cortesia, non si parli di partecipazione.