lunedì 26 aprile 2010

Visita ispettiva al carcere di Augusta-Brucoli



Sabato 24 aprile Rita Bernardini, deputata e membro della commissione Giustizia della Camera, in sciopero della fame dalla mezzanotte del 14 aprile, ha effettuato una visita ispettiva presso la casa di reclusione di Augusta, in provincia di Siracusa. La deputata radicale eletta nelle liste del Pd (nella circoscrizione Sicilia orientale) è stata accompagnata da Valentina Ascione (Radicali Italiani) e Luigi Pappalardo (tesoriere dell'associazione Radicali Catania). La delegazione radicale, poi, è stata raggiunta all'interno della struttura dal presidente del Consiglio provinciale di Siracusa, Michele Mangiafico, che nella stessa mattina di sabato ha presieduto un Consiglio provinciale in seduta straordinaria a conclusione dell'attività condotta dalla speciale commissione istituita per conoscere la situazione delle carceri in provincia di Siracusa.

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venerdì 16 aprile 2010

Il carcere di Piazza Lanza è una bomba ad orologeria. Irresponsabile fingere di non vedere che la situazione è sul punto di esplodere



Comunicato dell'associazione Radicali Catania

Catania, 16 aprile 2010

Il carcere di Piazza Lanza è una bomba ad orologeria. Le istituzioni intervengano subito: sarebbe irresponsabile continuare a fingere di non vedere che la situazione è sul punto di esplodere

I segnali di allarme provenienti dalla comunità penitenziaria del carcere di Piazza Lanza, a Catania, non possono più essere ignorati. I detenuti in questi giorni hanno scelto di battere sulle inferriate per denunciare le insostenibili condizioni in cui sono costretti a vivere. La polizia penitenziaria, dal canto suo, ha sottolineato la difficoltà di lavorare in un clima di crescente tensione.

E' bene ricordare che la casa circondariale di Piazza Lanza è un istituto di pena tecnicamente "fuorilegge". Oltre 500 detenuti sono stipati in celle che a stento potrebbero ospitarne la metà. Il numero degli agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio è gravemente sottodimensionato rispetto alla previsione della pianta organica. L'assistenza sanitaria e quella psicologica sono carenti, così come il lavoro e la possibilità di socializzare. La stragrande maggioranza dei cittadini detenuti nel carcere di Piazza Lanza è in attesa di giudizio. Nella metà dei casi, il reato contestato è la violazione della legge sulla droga. In questo girone infernale ubicato nel cuore della città sono sistematicamente violati regolamenti, leggi e convenzioni internazionali. L'art. 27 della Costituzione affida al carcere una funzione rieducativa, ma Piazza Lanza assomiglia di più ad una "scuola" di delinquenza: un luogo in cui chi entra è destinato ad uscirne, con tutta probabilità, peggiorato sotto il profilo della attitudine a commettere reati.

Più volte, anche recentemente, esponenti radicali hanno effettuato visite ispettive all'interno del penitenziario catanese, constatando di persona una situazione di estrema emergenza. Rita Bernardini, deputata radicale e membro della Commissione Giustizia della Camera, dalla mezzanotte di mercoledì 14 aprile è in sciopero della fame per sollecitare il Parlamento ad affrontare con urgenza la questione delle carceri. Le puntuali e dettagliate interrogazioni rivolte dall'onorevole Bernardini al ministro Alfano sul carcere di Piazza Lanza a tutt'oggi, nonostante i numerosi solleciti, non hanno ricevuto alcuna risposta.

Adesso non è più il tempo delle parole. Le istituzioni e i soggetti competenti, a qualsiasi livello, hanno il dovere di intervenire e disinnescare questa bomba ad orologeria, ristabilendo condizioni minime di legalità e dignità per chi vive recluso in carcere e per chi vi lavora. Continuare a guardare inerti o, peggio ancora, fingere di non vedere che la situazione è sul punto di esplodere sarebbe un atteggiamento a dir poco irresponsabile.