sabato 20 dicembre 2008

Assemblea annuale, rinnovati gli organi e approvata la mozione politica





Gianmarco Ciccarelli e Luigi Pappalardo sono stati confermati, rispettivamente, segretario e tesoriere dell'associazione Radicali Catania.

Fanno parte della direzione: Assunta Albergo, Andrea Annaro, Riccardo Fichera, Antonio Licciardello, Danilo Maccarrone, Eduardo Melfi

Antonio Licciardello è stato nominato Responsabile organizzativo (aggiornamento 9 gennaio 2009)
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Mozione generale, in primo piano democrazia diretta e anagrafe pubblica degli eletti

L’associazione Radicali Catania riunita in Assemblea ordinaria il 19 dicembre 2008:

  1. denuncia la persistente violazione della legalità da parte del Consiglio comunale di Catania che, a distanza di tredici dall’approvazione dello Statuto comunale, non ha ancora provveduto ad emanare il prescritto Regolamento sulla partecipazione. Tale gravissima omissione si traduce nella impossibilità per i cittadini di Catania di attivare gli strumenti di democrazia diretta espressamente previsti nel titolo quarto dello Statuto: istanze, petizioni, delibere di iniziativa popolare, referendum;
  2. individua nella proposta dell’Anagrafe pubblica degli eletti uno strumento efficace a tutti i livelli per consentire ai cittadini un pieno controllo sull’ operato degli eletti e dei nominati, e quindi per contrastare la pericolosissima deriva partitocratica e clientelare del sistema politico italiano;
  3. ritiene necessario proseguire una stagione di battaglie laiche, antiproibizioniste e anticlericali, e reagire all’offensiva del Vaticano e di una classe politica genuflessa che, per compiacere le gerarchie ecclesiastiche, ostacola il riconoscimento di fondamentali diritti individuali e riduce lo spazio delle libertà civili;
  4. sottolinea la necessità di compiere quelle riforme liberali troppo a lungo rimandate: dai nodi strutturali dell’economia italiana (debito pubblico, fisco, pensioni, welfare), alle riforme istituzionali in senso anglosassone, alla riforma della giustizia e del sistema penitenziario;
  5. dà mandato agli organi dirigenti di predisporre le iniziative opportune per supportare gli obiettivi di cui sopra e conferma la quota associativa annuale minima in € 25,00