lunedì 9 giugno 2008

"Consideriamo chiusa l'esperienza del Comitato per i diritti civili"






Comunicato dell’associazione Radicali Catania


Catania, 9 giugno 2008


“Consideriamo chiusa l’esperienza del Comitato per i diritti civili”I radicali escono dal Comitato


L’associazione Radicali Catania considera chiusa l’esperienza del Comitato per i diritti civili.

Negli ultimi mesi erano emersi segnali preoccupanti, spie di una crisi latente: dallo scarso impegno di tanti sul fronte della raccolta firme per le quattro petizioni popolari, alla progressiva erosione di quella spinta radicalmente laica e anticlericale che aveva accompagnato, un anno fa, la nascita del Comitato per i diritti civili.

Adesso, l’organizzazione di un incontro con i candidati a sindaco di Catania, insieme con altre sigle, ci fa ritenere che il Comitato per i diritti civili abbia esaurito prematuramente il suo slancio e la sua funzione positiva. Al di là della gestione avventata e assai discutibile dell’iniziativa, avvertiamo il rischio che le quattro petizioni promosse dal Comitato possano essere strumentalizzate o, peggio ancora, “diluite” in un calderone eccessivamente ampio e disomogeneo di proposte, richieste e obiettivi.

Su un piano più generale, non condividiamo il tentativo di mutare il profilo del Comitato per i diritti civili, da strumento innovativo di sintesi tra associazioni e cittadini a ennesima sigletta inserita nel circuito delle associazioni di quella cosiddetta “società civile” piuttosto logora e assai distante, troppo spesso, dalle battaglie per i diritti individuali e le libertà civili.

Si interrompe qua, dunque, la nostra partecipazione all’interno del Comitato per i diritti civili.

Ma sia chiaro: su laicità e diritti civili l’impegno dell’associazione Radicali Catania non verrà meno. Continueremo a lottare, da libertari nonviolenti, e ci ritroveremo su questo fronte con chi deciderà di esserci davvero.

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Di seguito, la lettera di dimissioni da tesoriere del Comitato per i diritti civili inviata agli iscritti da Gianmarco Ciccarelli, segretario dell’associazione Radicali Catania.



Lettera aperta agli iscritti del Comitato per i diritti civili


Catania, lunedì 9 giugno 2008



Dimissioni da tesoriere del Comitato per i diritti civili


Cari Amici,

la vicenda di questi giorni ha segnato una ferita profonda nella vita del Comitato per i diritti civili.

A ben guardare, già nei tre mesi che abbiamo alle spalle il clima era apparso notevolmente appesantito. Lo scarso impegno di tanti, di troppi, sul fronte della raccolta firme per le quattro petizioni, forse a torto ritenuta, in quanto lotta da fare “sul marciapiede”, iniziativa di rango inferiore; un malcelato fastidio nei confronti di chi, all’interno del Comitato, ha in più occasioni animato una discussione vera, appassionata, accesa, come è giusto che sia il confronto politico tra uomini liberi che hanno a cuore le sorti della casa comune; la progressiva erosione di quella spinta radicalmente laica e anticlericale che aveva accompagnato la nascita del Comitato per i diritti civili. Erano tutti segnali precisi di una crisi latente.

A tutto ciò, purtroppo, si sono aggiunti, negli ultimi giorni, due elementi estremamente negativi, del tutto inattesi.

Da un lato, la tentazione di considerare le regole interne come qualcosa simile ad un optional. Se si è giunti, infine, alla convocazione di una riunione dell’assemblea degli iscritti al Comitato (con funzione di mera ratifica di una decisione già assunta), e quindi ad un rientro, sia pure tardivo e parziale, nel perimetro della democrazia interna, ciò si deve alle pressioni di chi, pagando il prezzo di apparire scomodo e fastidioso, su questo non ha accettato di tacere.

Da un altro lato, la sostanziale rinuncia a costruire un Comitato che abbia l’ambizione ad essere, esso stesso, strumento di sintesi innovativa per tutte le associazioni e i cittadini che lottano per il riconoscimento dei diritti civili. L’organizzazione di un appuntamento pubblico con i candidati a sindaco di Catania, che vede il Comitato per i diritti civili organizzatore accanto ad altre sigle, segnala che si è imboccata una strada diversa, certamente più comoda e a portata di mano: essere l’ennesima sigletta inserita nel circuito delle associazioni di quella cosiddetta “società civile” piuttosto logora e assai distante, troppo spesso, dalle battaglie per i diritti individuali e le libertà civili.

Avevamo chiesto che il Comitato, in quanto tale, non partecipasse all’organizzazione dell’incontro con i candidati a sindaco, restando intatta, ovviamente, per ciascuna delle associazioni aderenti al Comitato, la facoltà di decidere in piena autonomia ed eventualmente parteciparvi. Anche perché, in questo modo, avvertiamo il rischio che le quattro petizioni promosse dal Comitato, che abbiamo sostenuto e sosteniamo con forza, possano essere strumentalizzate o, peggio ancora, “diluite” in un calderone eccessivamente ampio e disomogeneo di proposte, richieste e obiettivi.

Sulla base di queste considerazioni, nonché di altre valutazioni che concorrono a tratteggiare il Comitato per i diritti civili come un esperimento che ha esaurito prematuramente il suo slancio e la sua funzione positiva, rassegno le dimissioni dalla carica di tesoriere del Comitato per i diritti civili e annuncio la fuoriuscita dal Comitato dell’associazione Radicali Catania.

In questo primo anno di attività del Comitato abbiamo provato a dare, con i compagni radicali, il massimo apporto possibile in termini di elaborazione politica e di impegno militante. La nostra è una scelta difficile e dolorosa, ma nondimeno necessaria per il rispetto che abbiamo di noi stessi e delle nostre idee.

Consideriamo chiusa, dunque, l’esperienza del Comitato per i diritti civili. Ma sia chiaro: su laicità e diritti civili l’impegno dell’associazione Radicali Catania non verrà meno. Continueremo a lottare, da libertari nonviolenti, e ci ritroveremo, su questo fronte, con chi deciderà di esserci davvero.


Gianmarco Ciccarelli
segretario Radicali Catania